Macabre Consegne

Johnny Selck era il miglior ragazzo delle consegne del suo reparto. Un giorno, addirittura, arrivò a consegnare ben dieci PacchiExpress e quattro PacchiFast, cosa che gli valse il premio come miglior ragazzo delle consegne dell’anno dell'intera città.

Lo scopo degli altri ragazzi del reparto era unicamente quello di battere il record di consegne di Johnny, che nonostante tutto era molto amato e rispettato alla PonyExpress Inc.
Tutti i clienti della società erano molto soddisfatti del servizio offertoli, ed erano incredibilmente grati alla PonyExpress Inc. e ai loro ragazzi, in particolar modo a Johnny.

In una piccola città come River Side, Sud Carolina poi, era molto facile idealizzare le persone.



Una mattina come tante altre, Johnny si recò a lavoro come faceva tutti i giorni da oramai più di cinque anni. Si alzava alle quattro del mattino, si faceva una bella doccia, si vestiva e prendeva il motorino per recarsi alla sede della PonyExpress Inc., non molto distante da casa sua.

Arrivato in ufficio tutti lo salutavano allegri, sicuri che con la sua presenza sarebbe stata un’altra magnifica giornata proficua per la società. Appena giunto alla sede Johnny esordì:

«Oggi batterò il mio record di consegne!»

A quelle parole tutti rimasero di stucco. Gli altri Pony Boy persero ormai le speranze di raggiungere il record di Johnny.

«Johnny» disse il capo Larry Trash, rivolgendosi al suo ragazzo, «non sentirti in obbligo, siamo già entusiasti del tuo ottimo lavoro.»
«Non si preoccupi» rispose lui. «Lo faccio per il bene della società.»
«Ok» disse contento Larry. «Allora è bene cominciare.»
Porse la lista delle consegne al giovane ragazzo dandogli una sonora pacca sulla spalla.

«Perché tutto è più bello…» disse il capo rivolto a Johnny invogliandolo a concludere la frase.
«… quando PonyExpress ti consegna» concluse euforico il motto della società.
«Ok, vado» annunciò Johnny, uscendo dalla porta sul retro diretto al suo furgone.
«Ciao, a dopo» lo salutarono in coro tutti i dipendenti, incluso il signor Trash.

Uscito dall’enorme garage, Johnny diede un rapido sguardo alla lista e si diresse subito verso il primo indirizzo per effettuare la prima consegna della giornata: Upper Street, numero 666.

«Bene» si disse il ragazzo allegro. «Oggi tante consegne… e tanta buona roba da mangiare.»

Arrivato davanti al numero 666, Johnny fermò il furgone, scese e prese il pacco da consegnare.

«Linda» disse il signor Smith sbirciando dalla finestra e intravedendo Johnny incamminarsi sul viale verso casa sua. «È arrivato il ragazzo delle consegne.»

Din! Don! Il suono del campanello di casa Smith risuonò nel piccolo giardino. Il signore aprì ed esclamò: «Finalmente! Erano due giorni che aspettavo questo pacco!»
Johnny rimase immobile. Non fece una piega. Nessuna espressione sul suo giovane volto.
«Protesterò alla PonyExpress, stanne certo!» minacciò l’uomo, che intanto aveva strappato dalle mani il pacco al povero ragazzo.
«Signore avrei un po’ di fame» disse Johnny, come se non avesse sentito le minacce dell’uomo.
«Guarda» rispose il signor Smith «solo perché sei un ragazzino e oggi fa davvero molto caldo. Cosa vuoi? Aranciata? Qualche biscotto?»
«No» disse impassibile Johnny mentre si avvicinava al signore e gli squadrava la testa tonda e pelata. «Mi accontenterò del suo cervello!»
Porse le sue mani sul capo dell’uomo e con un colpo deciso gli strappò via la calotta cranica con un sonoro ‘Crack!’
A quel punto Johnny entrò in casa senza far rumore, trascinò il corpo esanime dell’uomo in cucina e lo adagiò sul tavolo da pranzo.
«Oggi sono davvero stanco» disse tra sé e sé come se quello che aveva appena fatto fosse del tutto normale. «Mi ci voleva proprio un bel cervello fresco.»
Prese dal davanzale un cucchiaino, lo conficcò con forza nel cervello del signor Smith immobile sul suo tavolo, e iniziò a mangiare a piccole cucchiaiate.
Diede uno sguardo alla lista. ‘Solo il primo di una gran bella giornata’ pensò allegro.
«Uhm…» disse il ragazzo sussurrando all’orecchio della sua povera vittima. «Davvero buono.»

L’uomo a quel punto smise di respirare e morì.



«Complimenti!» disse Larry appena Johnny rientrò nel garage-magazzino. «Hai battuto il tuo record!»
«Grazie» disse commosso il ragazzo mentre si asciugava una lacrima che gli aveva sporcato il volto. «Grazie a tutti voi. Colgo questa magnifica occasione per comunicarvi una notizia.»
Tutti smisero di chiacchierare e si misero ad ascoltare bene il loro primo ragazzo delle consegne, incuriositi su ciò che avesse da dire.
«Come prima cosa desidero ringraziare tutti voi che mi avete fatto crescere all’interno di questa società.»
Il capo annuì compiaciuto.
«È anche merito vostro se sono diventato quel che sono adesso. Per questo e per tanti altri motivi, è bene che ora prosegua per la mia strada.»

Al pronunciare quelle parole, tutti si guardarono straniti.
«Vi comunico amici miei» continuò Johnny «che da oggi lascio la PonyExpress Inc. per fondare la mia società di consegne fuori città.»
Lo stupore tra i presenti si tramutò in un forte applauso al loro ragazzo.

«Credo di parlare a nome di tutti» intervenne Larry avvicinandosi a Johnny «Quando dico che rimarrai sempre nei nostri cuori. Rispettiamo la tua decisione, è segno di grande maturità.»
«Grazie» disse Johnny. «Allora vado, a presto.»
«Ciao!» dissero tutti mentre il ragazzo usciva dalla porta.
«Ah, un’ultima cosa» disse Johnny mentre rientrava.
«Cosa c’è?» chiese Larry. «Hai dimenticato qualcosa?»
«Bè, in un certo senso si» rispose imbarazzato Johnny. «Ho dimenticato di fare merenda prima di partire.»
«Ok, disse un collega avvicinandosi a Johnny. Qui c’è tanta di quella roba da mangiare. Prendi quello che vuoi. Te lo sei meritato amico, dando un finto pugno al ragazzo in segno d’amicizia.»
In quell’istante il ragazzo staccò la calotta cranica del collega ed estrasse il suo cervello, mangiandolo a grandi morsi, mentre il corpo senza vita dell’uomo cadde per terra esamine.
«Grazie Harry, sei stato molto gentile» disse Johnny in tutta tranquillità.
Tutti gli altri rimasero impietriti alla vista di quel brutale omicidio sotto i loro occhi da parte del loro eroe.
Johnny, quel giorno, mangiò tutti i cervelli di tutti i dipendenti della PonyExpress Inc. in meno di un’ora.
«Bene» concluse sazio. «Ora si che posso partire.»



Non si seppe più nulla di Johnny Selk, da quell'afoso pomeriggio di sette anni fa. Attualmente nessuno sa dove vive e lavora il giovane ragazzo delle consegne.

L’unico consiglio che posso darvi, è di stare bene attenti d’ora in poi quando riceverete un pacco in pronta consegna.